Premio Teramo, i giurati si azzerano i compensi. Ad agosto il nuovo bando

TERAMO – Il Premio Teramo a fine agosto bandisce la 43esima edizione con alcune piccole rivoluzioni in termini di costi, notevolmente ridimensionati, ma non nel prestigioso del concorso letterario rivisitato dal segretario Simone Gambacorta nella struttura, nelle partnership e nei contenuti. La grande novità di quest’anno è che i componenti della giuria (presieduta dalla docente Raffaella Morselli), nel solco di una spending review già avviata lo scorso anno con la riduzione delle spese e dei compensi dei membri (numericamente passati da 9 a 7), hanno deciso di rinunciare ai gettoni per svolgere a titolo gratuito le valutazioni. Un segno di vicinanza al concorso, e unico esempio a livello nazionale per concorsi letterari così prestigiosi. Nelle edizioni precedenti le spese per l’organizzazione del premio si aggiravano intorno ai 60mila euro, ridotti a 30 già dallo scorso anno. Con la rinuncia del gettone, i giurati quest’anno assicurano il risparmio di ulteriori 10mila euro. Vicinanza rinnovata anche dagli sponsor che lasceranno invariato il contributo anche per la nuova edizione. Tra le novità annunciate dal segretario Gambacorta, che ha incassato il plauso del sindaco Brucchi per l’impegno e gli sforzi con cui sta portando avanti la tradizione e il rinnovo al tempo stesso del Premio Teramo, c’è la possibilità di concorrere al bando con la Posta elettronica certificata (Pec). “Un sistema che alleggerisce il procedimento – ha spiegato Gambacorta – visto che in passato si rendeva necessaria la produzione cartacea di 8 copie del racconto e l’invio delle stesse attraverso raccomandata. In questo modo evitiamo i costi a carico dei partecipanti e snelliamo i volumi anche per la segreteria chiamata a ricevere gli elaborati cartacei”.